JECF – Japan Educational Calligraphy Federation

             L’Imperatore Akihito e l’Imperatrice Michiko in visita alla sede della JECF (19 novembre 2017)

Il percorso formativo della 日本教育書道連盟 (Nihon Kyōiku Shodō Renmei) – Japan Educational Calligraphy Federation di Tōkyō (JECF)

Il programma formativo della JECF è suddiviso in alcune discipline calligrafiche ed è organizzato in modo simile a quello delle principali discipline marziali giapponesi con una progressione che inizia dai gradi dei principianti, dal 5° al 1° 級 kyū, e prosegue con il passaggio al primo dan 初段 (shodan) e l’acquisizione dei dan superiori fino all’ottavo 八段.

Lo studio prevede la copia e interpretazione delle principali forme e stili di scrittura. Gli esami hanno luogo ogni tre mesi e consistono nell’esecuzione di tavole tecniche sempre più complesse, da affrontare con crescente sicurezza interpretativa ed espressiva.

(Vedi la pagina con i risultati degli esami dei nostri allievi)

Per la categoria 漢字 kanji i modelli fondamentali sono cinesi e coincidono in linea di massima con quelli impiegati dalle principali correnti e scuole calligrafiche dell’Asia orientale.

Fino al 7° dan si devono studiare e affrontare agli esami (nell’ordine) i seguenti modelli.

Scrittura normale 楷書 (kǎishū / kaisho)
Dal 5° kyū 級 Estratti dalla Stele del mausoleo di Confucio 孔子廟堂碑.
di Yú Shìnán 虞世南 (558–638)

Lo stile di scrittura, elegante e delicato, incarna lo spirito classico del kaisho. È ricco di soluzioni tecniche nella costruzione dei tratti e non è segnato da nessuna forzatura espressiva. La struttura dei caratteri tende ad avere un aspetto piuttosto esile e le componenti destra-sinistra e superiore-inferiore sono ben equilibrate.

Particolare da un calco della stele

Scrittura corrente 行書 (xíngshū / gyōsho)
Dal 2° kyū 級 Estratti dalla Prefazione al padiglione delle orchidee 蘭亭集序 Lántíng jí xù di Wang Xizhi (303–361).

Introduzione in prosa a una raccolta di poesie composte in occasione di un incontro letterario avvenuto nei pressi dell’attuale Shàoxīng 紹興 nel 353. Realizzata in scrittura corrente, è considerata la massima espressione del suo stile personale e ha contribuito a far nascere il culto che lo ha accompagnato sin dagli inizi dell’epoca Tang 唐. Essendo scomparso l’originale, numerose copie manoscritte, eseguite nel corso dei secoli, ci mostrano in modo più o meno fedele il suo aspetto.

Scrittura corsiva 草書 (cǎoshū / sōsho)
Dal 1° dan 段. Estratti dal Classico dei mille caratteri 懐素草書千字文
di Huáisù 懐素 (737–799)

Manoscritto eseguito nel 799 quando l’autore aveva 62 anni. Huaisu fu celebre soprattutto per il corsivo folle, ma in questo Mille caratteri sfugge alla tentazione di annullare gli allineamenti e trattiene la sua esuberanza concentrando l’attenzione sui singoli caratteri che si stagliano spaziati in modo regolare come unità dense di espressività ma al tempo stesso lievi.

Particolare
dell’inizio
del manoscritto
di Huáisù 懐素

Scrittura dei funzionari o scrivani 隷書 (lìshū / reisho)
Dal 3° dan 段. Estratti dalla stele di Zhang Qian 張遷碑 Zhang qian bēi (186 d.C.).

Iscrizione su stele in pietra di epoca della dinastia degli Han orientali, eseguita in uno stile deciso e vigoroso che dà vita a caratteri armoniosi e compatti. È una forma di scrittura, detta bāfēn 八分体 (otto decimi / otto parti), solenne e normalizzata, usata nella redazione di testi formali e ufficiali.

Scrittura normale楷書 (kǎishū / kaisho)
Dal 6° dan 段 Estratti dalla Stele della Prefazione alla dottrina della pagoda dell’oca selvatica 雁塔聖教序碑 Yan ta sheng jiao xu bei (653) di Chu Suiliang 褚遂良 (596-658).

Il testo è dell’imperatore 太宗 Taizong (李世民Li Shimin, 599-649) della dinastia Tang. La scrittura di Chu Suiliang ha uno stile particolarmente raffinato, adatto ad un apprendimento avanzato.

Particolare
del calco dela stele
con calligrafia di
Chu Suiliang


Anche per la categoria かな kana i modelli sono quelli tradizionalmente riconosciuti come basilari per l’apprendimento e risalgono in prevalenza all’epoca Heian. Sono tutti documenti di assoluta qualità tecnica e artistica e possono rispondere al meglio sia alle esigenze di istruzione tecnica di base, sia a quelle di approfondimento per avanzati. Le loro caratteristiche stilistiche e compositive sono diverse e coprono un ampio ventaglio di soluzioni creative.

Fino al 7° dan si devono studiare e affrontare agli esami i seguenti modelli:

高野切第三種 Kōyagire daisanshu (tipologia 3)
Dal 5° kyū 級

Un tempo attribuito a Ki no Tsurayuki 紀 貫之 (872-945), oggi è considerato con discreta certezza di mano di Fujiwara no Kintsune 藤原公経 (Saionji Kintsune 西園寺公経 1171-1244).

Kōyagire daisanshu

関戸本古今集 Sekidobon Kokinshū
Dal 2° kyū 級

Attribuito con scarsa attendibilità a Fujiwara Kōzei 藤原 行成 (972-1027), oggi viene considerato opera di calligrafo sconosciuto.

Sekidobon Kokinshū

高野切第一種 Kōyagire daiisshu (tipologia 1)
Dal 3° dan 段

Per lungo tempo attribuito a Ki no Tsurayuki 紀 貫之, oggi è considerato opera di Fujiwara Yukitsune 藤原行経, figlio di Fujiwara Kōzei 藤原 行成 (972-1027).

Kōyagire daiisshu

寸松庵色紙 Sunshōan shikishi  (Periodo Heian, 794-1185)
Dal 5° dan 段

Attribuito a Ki no Tsurayuki 紀 貫之.

Sunshōan shikishi

御物和漢朗詠集 Gyobutsu wakan rōeishū 
Dal 6° dan 段

Attribuito a Fujiwara Kōzei 藤原 行成 (972-1027).

Gyobutsu wakan rōeishū

Per entrambe le categorie (kanji e kana) è inoltre necessario affrontare la scrittura regolare del Sutra del cuore 般若心経 (Hannya shingyō) nell’interpretazione del maestro Koyama Tenshū 小山天舟 写経に学ぶ.>

Le attività della JECF non prevedono esclusivamente la partecipazione agli esami ma, dopo l’acquisizione dei primi dan, anche a concorsi annuali che concernono più categorie creative, dalla scrittura in kana a quella in kanji, dalla copia di antichi modelli all’elaborazione di opere d’avanguardia con grandi caratteri.

In queste occasioni, considerando la maturata esperienza dei candidati, si possono elaborare lavori che esprimono le proprie preferenze stilistiche di riferimento, adottando ad esempio i modelli dei padri della calligrafia giapponese come Ono no Tōfū 小野の道風 (894-966) o Kūkai 空海 (774-835) oppure di altri importanti calligrafi cinesi o giapponesi di varie epoche, non considerati nei programmi d’esame, o anche forme di scrittura antiche quali quella delle iscrizioni su bronzi 金文 jinwen/kinbun.

Questi concorsi sono organizzati dal Museo della calligrafia giapponese (Nihon shodō bijutsukan日本書道美術館) che ha sede a Tōkyō ed è collegato alla JECF. Questa istituzione è praticamente un unicum tra i musei giapponesi in quanto si occupa esclusivamente di calligrafia, alternando mostre dedicate a tematiche e autori storici a esposizioni di opere contemporanee connesse alla JECF e all’Università calligrafica 書道大学. La sua sede si trova a Tōkyō (1-3-1 Tokiwadai 常盤台 Itabashi-ku 板橋区 / Tōkyō 174-8688) ed è diretto dal maestro Ōshiro Shōji 大城章二, scultore, che dopo la scomparsa del maestro Koyama Tenshū, fondatore del museo e della JECF, ha assunto questa rilevante carica.

La JECF pubblica anche la rivista bimestrale 教育書道 Kyōiku shodō (Educazione calligrafica) composta da varie rubriche che contengono informazioni di carattere associativo, notizie di attualità, interessanti modelli calligrafici antichi e contemporanei,
riflessioni e approfondimenti.